Cardiff

La fattoria dove alloggiamo si trova a circa un’ora di strada da Cardiff che è la capitale del Galles.

In città ci sono vari parcheggi, tutti a pagamento. A caso scegliamo di lasciare l’auto al John Lewis che si trova sotto un centro commerciale ed è vicino alla zona pedonale e al castello.

Prima di iniziare il nostro giro ci prendiamo un caffè ad un baretto che ha i tavolini sotto quattro alberi secolari, la location è particolare, ma lo è ancora di più il caffè: è buono! 

Alle nostre spalle si trova una libreria, non resistiamo a non entrare e soprattutto a non acquistare. C’è un intero scaffale che ha libri in varie lingue, anche in italiano, ma quelli in italiano non li compriamo qui. Michela prende un libro sulla lingua gallese. 

Più avanti c’è il mercato coperto, diamo un’occhiata ai vari banchi  e decidiamo di tornarci all’ora di pranzo. 

Difronte al mercato c’è la chiesa di St. John dove alle 13.15 c’è un concerto per organo…magari torniamo anche qui.

Nel frattempo andiamo a vedere il castello. Dentro le mura hanno realizzato un teatro all’aperto. Fuori, sulle mura si trovano vari animali in pietra.

Andiamo poi a vedere, in un negozio di souvenir i cucchiai che i fidanzati si scambiano come gesto d’amore, così come da noi si scambiano gli anelli. 

Percorriamo a ritroso la strada principale che porta al castello. È affollata. Sui lati, seduti ai tavoli all’aperto, ci sono tantissime persone con grandi boccali di birra.

Dopo essere state al concerto ed aver pranzato al mercato, ci fiondiamo nel parco cittadino. Ci riposiamo all’ombra, insieme a tanti gallesi.

Alle 15.30 saliamo sul battello che ci porta a Mermaid Quay.

Andiamo a vedere il Millennium Centre Theater e la chiesa dove fu battezzato Roald Dahl. La costruzione adesso ha all’interno un bar, una piccola sala per le assemblee e al piano di sopra un piccolissimo shop di vari lavori manuali.

Nel tardo pomeriggio torniamo a piedi a riprendere l’auto, e ripassando da Cowbridge torniamo alla fattoria.

Al ritorno il navigatore non ci serve è come se conoscessimo la zona da anni.

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